Cosa farò da grande: a 50 anni sarò un famoso…
In ognuno di noi sono celate le proprie origini. Anche se siamo diventati grandi e abbiamo un lavoro che obbliga ad essere un po’ ingessati, in fondo ci dominano ancora alcuni sogni e passioni giovanili. Per fortuna.
La vocazione dell’uomo (e quindi anche del bimbo) è quella di lasciare un segno sulla terra […] come testimonianza del suo passaggio.
Così scrive Vico Avalle nel suo libro Il disegno del bimbo. Anche noi della Guidi abbiamo questa vocazione: lasciare un segno positivo, buono e utile ma anche un segno efficace, costruttivo e proficuo per le persone, per l’azienda e per il territorio.
Quest’anno festeggiamo i nostri primi 50 anni.
Questo è un momento importante: si guarda avanti, verso il futuro, ma ci si gira anche indietro, a riflettere un po’. Siamo cresciuti, abbiamo fatto tante cose e tante ne dobbiamo ancora fare. È come essere ancora bambini e avere un grande desiderio di crescere
Desiderio di crescere e amore per l’arte sono le basi del progetto: Cosa farò da grande… Dal 2008 comunichiamo la nostra immagine aziendale con l’arte. E non c’è forse arte nei disegni dei bambini?
Racchiudono caratteri, segni primordiali, sembrano seguire norme non scritte.
I bambini descrivono una figura come lo farebbero a parole, disegnano la realtà come suggerisce la memoria, nei dettagli esprimono ciò che desiderano.
Un ritorno alle origini. La rivalutazione del disegno dei bambini è stato un argomento di grande interesse all’inizio del Novecento, finemente intrecciato con il primitivismo.
Picasso dipingeva quadri raffiguranti teste viste di profilo ma con i due occhi disegnati di faccia. Un’inclinazione chiara nelle tecniche dei bambini.
Paul Gauguin si definiva portato verso uno stato primitivo.
Henri Matisse rifiutava la figurazione e preferiva ritmo e ripetizione. Semplicità nelle forme, ricerca dell’innocenza delle civiltà preistoriche e dei popoli selvaggi, rifiuto della società moderna.
Il pittore naïf Henri Rousseau, eletto primitivo moderno, dipingeva opere primitive ed esotiche: un tentativo di ritorno alle origini, di liberazione dell’inconscio e di ricerca della spiritualità.
Marc Chagall, nel quadro Il mercante, dipinge ciò che non si vede ma esiste: il vitellino nella pancia della mucca che traina il carretto. Cosa che farebbe un bimbo nel disegnare la realtà, il suo vissuto e l’emozione.
Il primo scritto che in Italia sia stato dedicato al disegno infantile è L’arte dei bambini.
Un libretto scritto a fine Ottocento da Corrado Ricci, tra i primi, se non il primo studio in assoluto, sul disegno infantile.
Con questo libretto, Ricci svelava l’essenza e il significato dell’arte dei bambini. Argomento che non aveva mai destato attenzione nel corso dei secoli. Le osservazioni dell’autore sono ancora valide, dopo più di centotrenta anni.
[…] i bambini in genere seguono le loro leggi e pensano: «Un uomo deve stare, come più gli piace, di profilo o di prospetto. Ei non verrà per questo a scemare. Guardi pure da una parte o da un’altra. Sarà sempre un uomo con due braccia e due occhi.» […]
Per questo progetto hanno lavorato 30 bambini, da 0 a 11 anni. A noi piace chiamarli i bimbi-guidi perché sono tutti figli o nipoti dei dipendenti e dei collaboratori dell’azienda. Visto il numero delle nostre candeline, l’obiettivo era di arrivare a 50 disegni: raggiunto e superato! I bambini hanno realizzato in tutto 52 disegni raccontandoci i loro sogni per il futuro. A 50 anni saranno dei famosi chef, baristi, disegnatori, ballerini, cantanti… idee chiare, insomma!
Il nostro impegno rivolto all’infanzia continua: in cantiere abbiamo nuovi progetti e tante idee. Ringraziamo i bimbi-guidi per questo bellissimo regalo e, certi che loro 30 siano d’accordo, dedichiamo questo progetto a tutti i bambini del mondo esprimendo questo desiderio: la nostra speranza è che i bambini possano preservare l’innocenza, il candore, la semplicità il più a lungo possibile. E soprattutto che tutti i bambini possano avere un’infanzia.
Cosa abbiamo letto e osservato per saperne di più:
- L’arte dei bambini di Corrado Ricci, 1886
- Il disegno del bambino di Vico Avalle, 2004
- Draving by Soviet Children di I. K. Tupitsin, 1957