Gilmour & Mathis

L’arte contemporanea incontra l’industria

Industria e arte si incontrano a Genova

di Bruno Guidi

Organizzare eventi artistici in un momento di congiuntura economica negativa, ossia: reagire alla crisi anziché subirla. Questa è la filosofia adottata dalla mia azienda. Aumentare gli investimenti nella ricerca, profondere le proprie energie nell’innovazione e aprirsi a idee all’avanguardia nel campo della comunicazione.

ll nostro viaggio nel mondo dell’arte è cominciato, dapprima timidamente, nel 2008, conoscendo la fotografa americana Jill Mathis e realizzando con lei una monografia fotografica, in occasione dei quarant’anni della nostra azienda. La sensibilità dell’artista ci ha affascinati, rivelando per la prima volta ai nostri occhi l’aspetto artistico della nostra produzione. Nel 2011, in occasione del Salone Nautico, abbiamo così deciso di presentare al Palazzo Ducale di Genova la mostra fotografica Industria, personale di Jill Mathis: una serie di scatti ispirati alla nascita dei nostri prodotti e al processo di trasformazione dalla materia prima al prodotto finito; fotografie che ci conducono a cogliere la bellezza nascosta nelle varie fasi di tale processo.

Le soddisfazioni portate dalla mostra lndustria ci hanno spinti a continuare il percorso artistico intrapreso e nel 2012 abbiamo collaborato con Michelangelo Pistoletto portando, ancora a Genova, stavolta al Palazzo della Meridiana, il tavolo specchiante Love Difference, che usa il Mar Mediterraneo come simbolo di incontro: un’opera particolarmente adatta all’occasione del Salone Nautico, evento durante il quale Genova diventa un punto di ritrovo internazionale.

Gilmour & Mathis
Gilmour & Mathis

Nel 2013 il nostro impegno si è ulteriormente ampliato coinvolgendo un altro artista di respiro internazionale, Chris Gilmour, e un curatore di fama come Luca Beatrice. Lo scultore inglese, che realizza con cartone riciclato e colla, sculture di incredibile verosimiglianza, che riproducono oggetti industriali in scala 1:1, ha costruito per noi un piccolo yacht degli anni Settanta — dello storico cantiere navale Camuffo di Portogruaro, già allora nostro cliente — completo di tutti i suoi particolari, inclusi alcuni degli accessori da noi realizzati.

La scultura di Chris Gilmour viene presentata al Palazzo Ducale di Genova, insieme a una nuova serie di fotografie di Jill Mathis, incentrate questa volta sulla manualità che, fortunatamente, ancora contraddistingue il lavoro industriale.

L’esposizione “Gilmour&Mathis. L’arte contemporanea incontra l’industria” è divenuta così la celebrazione del lavoro nel suo insieme e della sinergia che si crea tra due campi fondamentali dell’attività e dell’esperienza umana, arte e industria, che troppo spesso vengono tenuti separati.

Questo progetto, a mio avviso, è parte di un concetto più ampio, etico, che ambisce a creare, attraverso l’arte e la creatività, un cambiamento, anche solo di prospettiva, dei legami tra tutte le attività umane, per dare alle generazioni future una vita migliore. Infatti etica e creatività sono risorse che l’arte e l’industria devono avere in comune per trovare sempre nuove soluzioni, per avanzare nella ricerca, per migliorare, anche se in campi diversi, la qualità della nostra vita. È questo il senso che vorrei dare alla mia visione di mecenatismo: essere attore del cambiamento in positivo della nostra società.


Cantiere navale Camuffo

Il Cantiere Navale Camuffo è il più antico del mondo, come certificano moltissimi documenti commerciali e notarili conservati in numerosi archivi e biblioteche di Stato. La sua storia comincia nel 1438 a Candia (Creta), per spostarsi nel 1470 a Chioggia, vantando diciannove generazioni ininterrotte di maestri d’ascia, armatori e costruttori di ogni tipo di imbarcazione in legno per i più diversi usi: pesca, trasporto, militare e diporto. il cantiere, gestito oggi dai fratelli Marco e Giacomo, figura al decimo posto nella classifica delle più antiche aziende familiari plurigenerazionali e primo nel settore navale, secondo uno studio dell’Harvard Business School. Fin dal XV secolo i Camuffo si sono gelosamente tramandati le diverse metodologie costruttive e i segreti derivati dalla costruzione delle loro pregiate imbarcazioni. Nel 1840 Francesco Luigi Camuffo, terzogenito di Fortunato Camuffo, non potendo ereditare lo squero veneziano di famiglia, si trasferisce a Portogruaro, impiantando a sua volta una florida attività cantieristica. Nel 1927 si giunge alla realizzazione del primo motoscafo Camuffo, di nove metri, motorizzato con un FlAT. Negli anni Cinquanta i Camuffo cominciarono a produrre piccoli motoscafi in legno mogano massiccio a fasciame doppio, motorizzati con fuoribordo o entrobordo a benzina, passando poi ai cabinati da crociera. Grazie alle nuove tecnologie e all’esperienza, il maestro d’ascia Marco Camuffo è stato in grado di realizzare delle carene ineguagliabili, che, ben lontane dall’essere “il prodotto di serie, diventano note per la perfezione dei risultati, la sicurezza e le loro prestazioni, e valgono alle imbarcazioni la denominazione di “Stradivari del Mare”.


PDF Pubblicazione
Chris Gilmour
Jill Mathis
Discorso al vernissage
Palazzo Ducale, Genova

Testi critici / Mostra a cura di
Luca Beatrice

Organizzazione
Marcorossi artecontemporanea

Uffico stampa
Cinzia Compalati

Stampato da
Tap Grafiche

Si ringrazia
Fondazione regionale per la cultura e lo spettacolo
Palazzo Ducale, Genova
Marco e Giacomo Camuffo