L’avventura incominciò nel 1966.

Allora poco più che ventenne, in quegli anni di fermento giovanile, con un grande desiderio di conoscere, di emergere dalla solita vita monotona e anche molto difficile per un giovane in quegli anni, sempre alla ricerca di qualcosa (ma non sa che cosa), fui assunto in una piccola azienda artigiana, la quale mi permise di continuare gli studi di avviamento professionale e tecnologia meccanica, unendo quindi la teoria alla pratica.

Col trascorrere del tempo mi feci una discreta esperienza e capii di essere stato fortunato. Comperai il primo tornio, la mola ed il trapano, strumenti primari per affrontare i primi impegni come terzista, eseguendo lavorazioni di pezzi di genere diverso per aziende locali. Fu un discreto successo, tant’è che nel ’68 mi iscrissi come ditta individuale, assumendo il nome “Rubinetteria Guidi”, dedicando a tempo pieno il mio impegno giornaliero e tante volte festivo, tale era l’entusiasmo e la curiosità, per capire quale potesse essere il percorso da compiere in futuro per inserirmi nel mercato, con quali articoli e in quale settore.

La consapevolezza di affrontare nuove sfide, nuovi percorsi da intraprendere, è sempre stata in me prioritaria, in quanto non avrei voluto affrontare il mercato con i soliti articoli di rubinetteria e valvolame, data la natura della realtà in zona, che permetteva sicuramente un facile inserimento, copiando prodotti già in essere (suscitando il malcontento delle aziende già affermate).

La prima occasione mi fu offerta nei primi anni ’70, con l’avvento sul mercato di un nuovo modello di valvola a sfera, ancora poco conosciuta ma sicuramente innovativa. Ci credetti molto, al punto da investire sulla produzione di una serie completa, modello pesante e all’avanguardia. Il momento sarebbe stato favorevole, poiché in zona sarei stato il secondo produttore. Mi ci buttaì con entusiasmo. Ma si sa, in gioventù l’ingenuità e l’inesperienza riservano delle sorprese sotto l’aspetto organizzativo ed esecutivo.

Infatti la precisione in fase costruttiva, per garantirne il funzionamento ottimale, era di primaria importanza; occorreva quindi avere delle macchine utensili che permettessero al pezzo di essere lavorato in tutte le sue parti contemporaneamente. Non fu così. Ero e sono tutt’oggi un soggetto molto precisino e pignolo. Considero solo lavori fatti alla perfezione. Va da sè che, dopo un attento esame logistico finanziario di prospettiva, dovetti con rammarico abbandonare il progetto.

Le valvole a sfera ebbero e hanno tutt’oggi una grande richiesta in tutto il mondo, anche se alcune società, alleggerendo i modelli e sfruttandone il business a livello concorrenziale, si sono fatte solo del male. Emerge solo chi ha investito sulla qualità. Mi ritrovai quindi “punto, a capo”. Fu un’esperienza negativa, ma ne presi atto. (Oggi considero quell’evento un colpo di fortuna, che capita solo alle persone ostinate, testarde, scontrose e poco inclini ad ascoltare suggerimenti, se non il proprio istinto.)

Nel prosieguo del lavoro terziario, incominciai ad avere richieste, attraverso conoscenze nel settore professionale marino: officine meccaniche specializzate nella marinizzazione dei motori entro e fuori bordo. Successivamente anche nel diporto nautico. Da loro ebbi le prime richieste di raccorderia di un certo spessore e, nel prosieguo, i primi articoli nautici, quali: pompe ricambio olio, prese e scarichi a mare, ecc.

E‘ così che incominciai ad affacciarmi al mondo nautico, ancora per me sconosciuto ma sicuramente ricco di fascino, di prospettive, di innovazioni che il mercato poteva offrire! In quel momento capii qual era la strada da intraprendere (fu il classico colpo di fulmine). Puntai tutto sin da allora, senza esitare, sulla qualità delle materie prime da utilizzare in un settore altamente delicato e importante dal punto di vista della sicurezza e dell’affidabilità.

Nel decennio successivo l’azienda subì delle trasformazioni. Da ditta individuale divenne società in nome collettivo, acquisì la maggior parte dei clienti italiani (grossisti, cantieri, negozi, officine meccaniche), inserendo nella propria gamma, oltre al completamento di vari tipi di raccorderia e accessori, due serie completamente nuove di filtri per il raffreddamento dei motori, un prefiltro decantatore e filtro carburante. Ne brevettai i modelli.

Nel 1982 presenziammo per la prima volta al Salone Nautico di Genova. Fu un’esperienza molto importante, per l’interesse riscontrato a livello espositivo, dovuto probabilmente al fatto di essere i soli del settore a presentare una varietà di articoli così ampia e completa. Ci fu un notevole interesse soprattutto dagli operatori stranieri, ponendo le basi con coloro che sarebbero diventati i nostri migliori clienti.

Vi furono altre trasformazioni aziendali: nel 1989 da azienda artigiana fu fondata la S.r.l. Nel 1991 si trasferì nell’attuale sede, che allora era di 2000 mq., provenendo da un locale in affitto di circa 500 mq. sito in Borgosesia.

Fu anche l’inizio della crisi del settore nautico, causando sofferenze inaudite agli operatori di tutto il comparto nautico, tant’è che il 25% dovette chiudere la propria attività. Dal 1995 in poi la ripresa fu costante e inarrestabile. Da quell’anno la Guidi ha avviato una politica di ricerca costante e continua per lo sviluppo di nuovi prodotti brevettati, da introdurre in un mercato sempre più attento alle novità e al design, creando vantaggi notevoli in termini di applicazione.

Vorrei considerare altri due eventi molto importanti. Il primo, nel 2003: l’ampliamento del nuovo magazzino, incrementando la superficie coperta di ulteriori 1500 mq. Ciò ci permise di installare una linea automatizzata di impacchettamento e una linea moderna di scaffalature per lo stoccaggio dei componenti, permettendoci di migliorare i tempi di spedizione. Nello stesso periodo, furono inseriti nell’area produttiva tre centri di lavoro ad alta tecnologia, molto versatili e performanti, oltre alle due macchine di tipo “Sprint” per velocizzare la lavorazione delle barre sia di ottone che di bronzo.

Il secondo, nel 2005: l’inserimento in azienda dei miei figli Daniele ed Alessandro. Voglio esprimere con grande orgoglio, soddisfazione ed immenso piacere la loro disponibilità ed applicazione nel portare l’azienda verso nuovi e futuri traguardi. Voglio esprimere inoltre il più vivo ringraziamento a tutte le maestranze che, con il loro aiuto, con dedizione e spirito di sacrificio, hanno contribuito a portare l’azienda Guidi al livello attuale.

Grazie.


Il 40° della Guidi, 1968-2008
Image credit: © Jill Mathis

Un ringraziamento particolare lo devo alla mia “seconda famiglia”: operai, tecnici, impiegati e rappresentanti. È grazie a questa bella squadra che ho potuto raggiungere i miei obiettivi: l’armonia e la crescita aziendale sono il risultato della scrupolosità e della precisione di tutti.
A tutti rivolgo la mia stima e la mia gratitudine. Anche a coloro che non lavorano più con noi.