Intervista a Bruno Guidi, Fondatore di Guidi Srl – Luglio 2014
Ivan Quaroni, curatore della mostra Lodola & Mathis Nuovo Mecenatismo: Immaginare il Futuro
Galata – Museo del Mare, Genova
La Guidi srl è impegnata da qualche anno sul fronte del mecenatismo artistico. Dal 2008 ad oggi avete organizzato e promosso una serie di progetti che hanno coinvolto artisti come la fotografa americana ]ill Mathis, lo scultore inglese Chris Gilmour e Michelangelo Pistoletto, uno dei massimi esponenti dell’Arte Povera. Perché, secondo lei, in un periodo contrassegnato da una difficile e lenta ripresa economica, è importante investire nell’arte?
Il nostro progetto di abbinare Arte e Industria è nato, in effetti, nel 2008 ed è proseguito con gli eventi del 2011, 2012 e 2013, con il fine di promuovere il marchio aziendale in modo alternativo, per dare maggiore visibilità all’immagine. L’incontro con l’arte ci ha fornito emozioni così grandi, che oggi per noi è diventato impossibile pensare di scindere questo binomio o di tornare ad avvalerci dei sistemi di promozione aziendale tradizionali. Investire nell’arte, oltre a stupirci ogni volta e procurarsi sempre una grande gioia, ci lascia risultati tangibili sia nelle opere prodotte – che possono essere, in qualsiasi momento, portate a conoscenza, attraverso manifestazioni mirate, di un pubblico sempre nuovo e interessato — sia nell’apprezzamento unanime che esse suscitano. I consensi ottenuti mediante le varie forme di espressione culturale da noi sperimentate sino a oggi sarebbero stati dei traguardi impensabili — e irraggiungibili — mediante le forme di pubblicità e marketing tradizionali.
Nell’ambito della produzione industriale è facile riconoscere l’importanza degli investimenti in tecnologia e innovazione, mentre è più difficile comprendere gli investimenti in arte. Da mecenate, quale ruolo crede che potrebbero avere l’arte e la cultura nel campo della produzione industriale?
Integrare Arte e Cultura nella produzione industriale, potrebbe portare a risultati mirabili. Essere circondati da oggetti non solo funzionali e pratici, ma anche “belli” artisticamente porta un valore aggiunto all’impegno di tutti noi ogni giorno. Devo dire che le varie forme artistiche di cui ci siamo avvalsi in questi anni hanno messo in rilievo ed esaltato quello che era già l’aspetto artistico intrinseco della nostra produzione. Un aspetto che avevamo sotto gli occhi, ma che non vedevamo e che siamo riusciti a cogliere e ad apprezzare grazie alla bravura e creatività, all’intuito, alla genialità e capacità di sorprendere degli artisti che hanno collaborato con noi e che hanno permesso un coinvolgimento totale della nostra azienda oltre che mio personale.
Il progetto espositivo di quest’anno, intitolato “Marco Lodola & ]ill Mathis. Nuovo Mecenatismo: immaginare il futuro” suggerisce una visione di prospettiva, ossia la necessità di guardare avanti e formulare nuove ipotesi. Per un’azienda come la sua, che cosa significa immaginare il futuro?
“lmmaginore il futuro” delinea molto bene la caratteristica fondamentale del moderno mecenate: in periodi di rapida trasformazione, come quelli che stiamo vivendo, gli imprenditori devono possedere vere e proprie doti di ”lungimiranza”, ossia saper intuire e anticipare le richieste future del mercato, proponendo innovazioni in termini di efficienza ed applicazione dei prodotti e creando soprattutto dei vantaggi sempre apprezzati e fondamentali dal punto di vista economico. Per raggiungere questi obiettivi è essenziale un rinnovamento continuo; occorre quindi continuare a investire nella ricerca e nelle innovazioni tecnologiche – strumenti imprescindibili per vincere le sfide future.
Quest’anno al Salone Nautico di Genova 2014, ospitate nei vostri spazi la scultura realizzata lo scorso anno da Chris Gilmour, mentre al Museo del Mare proponete il nuovo progetto firmato da Marco Lodola e Jill Mathis. Quale messaggio volete dare, attraverso queste “presenze artistiche” al settore dell’industria nautica?
Cerchiamo di suscitare curiosità e interesse verso l’arte contemporanea che tanto ci affascina. Il nostro messaggio alle altre aziende è di investire in questo settore, ma non è rivolto solo all’industria nautica, bensì a tutte le aziende e società imprenditoriali in genere. Le opere prodotte per la promozione aziendale in occasione dei grandi eventi, quali — nel nostro caso – il Salone Nautico di Genova o il METS di Amsterdam, possono poi essere portate a conoscenza del pubblico locale, per stimolare un avvicinamento all’arte sul territorio. O, in una visione più ampia del progetto, possono essere esposte in musei e gallerie sia in Italia che all’estero. In definitiva, siamo fortemente convinti che l’arte, di qualsiasi natura, possa contribuire a una maggiore comprensione del mondo e a un miglioramento della qualità della vita.