Guidi e il mare, una storia virtuosa da Novara alle coste del mondo. Da dove è nato tutto, 47 anni fa?

Fondai l’azienda nel 1968, poco più che ventenne. A quel tempo non avevo grandi mezzi a disposizione, ma ero armato di entusiasmo e curiosità sufficienti per affrontare qualsiasi sfida. In un primo momento lavorai come terzista per alcune aziende locali, ma quasi subito, grazie ad alcune conoscenze nel settore, mi avvicinai al mondo della nautica e iniziai a ricevere richieste specifiche. Questo determinò la svolta, segnando definitivamente il percorso dell’azienda. La nautica per me rappresentava allora un settore assolutamente nuovo, affascinante e ricco di prospettive, e mi ci dedicai con ancora maggior entusiasmo. Ebbi la fortuna di trovare clienti (soprattutto italiani) che credettero nell’azienda, anche se giovane. E’ grazie ad essi che abbiamo potuto crescere ed affermarci sia sul mercato italiano che estero. I nostri prodotti, nati in Valsesia, ai piedi del Monte Rosa, sono distribuiti oggi in quasi tutti i paesi del mondo.

Come e quando si è evoluto in lei il desiderio di passare dal tema industriale all’elemento d’arte?

L’incontro con l’arte è avvenuto quasi casualmente, nel 2007, quando lo Studio Grafico Anna Fileppo ci presentò la fotografa americana Jill Mathis, che incaricammo di effettuare un reportage all’interno del nostro stabilimento, per la realizzazione di una monografia, in occasione del quarantesimo anniversario dell’azienda, celebrato nel 2008. Le sensazioni e le emozioni evocate in noi da questi scatti ci hanno portato a considerare il nostro lavoro, ma non solo esso, anche la vita e gli oggetti di tutti i giorni, sotto a una luce differente. Genio e creatività, bellezza e armonia sono presenti nel quotidiano, in tutto ciò che ci circonda. Basta imparare a guardare e “vedere” con l’occhio dell’artista. E così, una volta avviato questo processo, per noi è stato impossibile arrestarlo. Abbiamo lavorato con diversi artisti, spaziando in vari generi: oltre alla già citata Jill Mathis, Michelangelo Pistoletto, Chris Gilmour, Elizabeth Aro, Alessandro Ciffo, Marco Lodola. Ogni volta questi artisti ci hanno stupiti e affascinati con le loro opere, alcune delle quali sono state da noi esposte in palazzi, musei e anche nei nostri stand durante le manifestazioni fieristiche. Più che un passaggio dal tema industriale a quello artistico, a me piace definire il nostro progetto un “binomio Arte-Industria”, due campi fondamentali dell’attività e dell’esperienza umana spesso tenuti separati e invece ricchi di affinità e interconnessioni.

Quella di Guidi è diventata una case history nel settore della nautica e nel mondo dell’arte. Quali i successi di cui va più fiero?

Il successo maggiore è avere assistito alla crescita quotidiana dell’azienda in questi 47 anni. Ogni singolo prodotto, ogni brevetto, ha contribuito all’espansione e all’affermazione. Un ulteriore successo è aver visto l’inserimento in azienda dei miei figli, Daniele e Alessandro, che dimostrano il mio stesso impegno ed entusiasmo e nei quali ripongo con grande fiducia le aspettative per il futuro.

Per Bruno Guidi la Guidi Srl è…

… una figlia! La primogenita, la figlia femmina che spesso assorbiva tutte le mie energie, le mie attenzioni, mi richiedeva sacrifici, mi portava lontano dalla famiglia, mi faceva saltare le feste di compleanno dei miei figli, tornare a casa tardi la sera, mi allontanava nei weekend, e – per qualche anno – mi ha fatto dormire sonni agitati. Eppure sapevo che non potevo abbandonarla, perchè era giovane, stava crescendo, doveva superare gli ostacoli e trovare una sua identità, un suo spazio sul mercato. Le ho dedicato un’intera vita, riservandole veramente la stessa cura e abnegazione con le quali si accudisce un figlio.

Il suo legame con il mare.

La prima correlazione richiamata alla mia mente dalla parola “mare” è “immensità”. Il mare è indubbiamente immenso e questa vastità ci può essere amica o nemica. Il mare è amico quando ci regala momenti di relax unici e irripetibili, tramonti o albe mozzafiato, i classici paesaggi da cartolina delle vacanze estive, quando è calmo e pacifico accarezzato da leggere brezze e ci invoglia a prendere il largo, alla ricerca di quella solitudine che ci permette di tornare in intimità con noi stessi. Ma il mare, molto velocemente, può trasformarsi nel peggior nemico e incubo. Quando la natura si infuria, chi si trova in mare deve avere la certezza di poter rientrare al porto in tranquillità. Questa è la nostra missione: garantire a chi utilizza i nostri accessori qualità, affidabilità e sicurezza. Che si tratti di barche da lavoro o da diporto, ci piace pensare che noi della Guidi contribuiamo alla tranquillità del loro viaggio e all’incolumità di passeggeri ed equipaggi.

Bruno Guidi, l’azienda, i figli. I legami del passato e le aspirazioni del futuro.

Con la certezza che i miei figli perpetueranno i miei ideali, vedo il futuro dell’azienda assolutamente positivo.
In un clima quasi di grande famiglia allargata, dati i rapporti interpersonali interni molto positivi, l’azienda continuerà a crescere e a svilupparsi. Guarderemo al futuro facendo tesoro degli insegnamenti e delle esperienze del passato. Continueremo a gestire le risorse umane come patrimonio fondamentale e a puntare su sistemi di produzione sempre all’avanguardia. Il settore nautico sta ancora attraversando un periodo difficile – seppur con qualche timido accenno di ripresa – ma allo stesso tempo è ricco di nuove opportunità e sicuramente a Daniele e Alessandro non mancheranno l’intraprendenza e le capacità di mettersi in sintonia con le esigenze dei clienti e del mercato, continuando a offrire prodotti altamente qualitativi, coerenti con i principi e i valori tradizionali, ma sempre attuali, nei quali ci rispecchiamo.

BeSpoke Vol. 13, agosto 2015